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Clutter e oggetti di affezione

Clutter e oggetti di affezione

Un argomento molto diffuso per promuovere il Benessere in Casa riguarda il Decluttering. Il Decluttering, letteralmente "liberarsi del superfluo", è un approccio efficace per mantenere la casa in ordine e favorire un ambiente sereno. Questo metodo si concentra sull'eliminare gli oggetti inutili o che non servono più, liberando spazio e riducendo il disordine. Tuttavia, va notato che il Decluttering differisce dal metodo Konmari® di Mari Kondo poiché si concentra sull'eliminazione degli oggetti in generale, mentre il metodo Konmari incoraggia a mantenere solo pochissimi oggetti e che generino gioia. Entrambi gli approcci sono validi, ma è importante trovare quello che funziona meglio per noi e la nostra Casa. Ricordate sempre che un ambiente ordinato e armonioso può influenzare positivamente il nostro benessere mentale e fisico, ma senza valutare la relazione emotiva e psicologica che si può essere formata con alcuni oggetti, rischiamo di creare dei potenziali traumi.

Ad esempio, esistono molte opinioni discordanti rispetto all'uso in casa di elementi di arredo legati al proprio passato e ai propri ricordi. Quello che bisogna specificare è che dipende tantissimo dalla fase della vita in cui chi vive un certo luogo si trova: infatti per una famiglia anziana, che magari è già in pensione e vuole una casa sana per riposarsi negli ultimi anni di vita, la presenza di oggetti legati al passato può essere considerata una cosa positiva. Questo perché parliamo di persone che hanno già realizzato la maggior parte dei propri obiettivi, o che comunque non hanno aspettative inattese per il futuro.

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Al contrario, se degli oggetti vengono custoditi e accumulati dai giovani, da persone che devono ancora manifestare tutte le loro potenzialità, tali oggetti potrebbero diventare persino un impedimento per la propria espressione e la propria crescita personale, ma anche professionale.

Una regola di base è quella per cui, se noi abbiamo degli oggetti a cui siamo particolarmente legati perché ci ricordano qualcosa nel nostro passato, gli stessi devono trasmettere delle impressioni positive. Infatti è errato tenere in casa un oggetto che, per quanto esteticamente gradevole, possa far riemergere in noi memorie negative, e non parlo della sana malinconia che ci fa godere del piacere del passato, ma della tristezza vera è propria. Questa potrebbe magari essere legata a elementi di persone care e defunte, oppure di persone che ci hanno lasciato per altri motivi, e pertanto, essendo un grosso bagaglio emotivo, dovremmo evitare di rivangare in continuazione.

Infatti anche le emozioni negative possono creare in noi effetti benefici, poiché ci aiutano a chiudere i cerchi della nostra esistenza, e imparare ad accogliere anche la tristezza e la delusione come evento naturale della vita. Tuttavia questo deve essere un processo consapevole, privato e progressivo: avere invece dei veri e propri trigger che riattivano certe dinamiche, quindi, non è per nulla consigliato. Al contrario gli oggetti che ci ricordano memorie ed emozioni positive, oltre a creare in noi il rilascio di dopamina ed endorfine, ci aiutano nella vita di ogni giorno, e ci permettono passo passo di avere consapevolezza del nostro Benessere. Ma in ogni caso tali oggetti devono essere valutati come un oggetto fine a sé stesso, secondo le regole abituali del Decluttering, quindi valutandone l'effettivo valore emotivo, l'ingombro e il tempo da dedicarci per eventuali pulizie e manutenzione. Ci servono ancora? Impariamo a capirlo in modo attento e consapevole.

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Non vi è nulla quindi di più sconsigliato del mantenere ricordi negativi all'interno della propria casa e in particolar modo al primo accesso nell'abitazione, quindi in ingresso, o nelle nostre aree private, come la Camera da Letto. Queste due zone di casa non dovrebbero mai contenere dei elementi che ci ricordino un trascorso sofferto, e tanto meno persone che hanno lasciato un segno negativo nella nostra vita. Per quale ragione? Perché dal trascorso che ricordiamo costantemente attraverso certi oggetti, anche inconsciamente, vedremo generarsi giorno dopo giorno un progressivo peggioramento dello stato di Benessere e ostacoli nella nostra ricerca di felicità. Infatti il nostro Benessere e la nostra felicità non sono legati esclusivamente ad una stabilità materiale e di vita, ma soprattutto al nostro approccio al mondo, senza paure, senza limiti, senza il costante tornare indietro su eventuali errori commessi o torti subiti. Questi non fanno altro che ancorarci ad un passato irrecuperabile e a volte persino irrimediabile: ma che appunto essendo passato ci deve lasciare per poter affrontare nuovi sentieri della nostra esistenza.

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Tuttavia, tornando agli oggetti che ogni volta che osserviamo invece producono in noi gioia, serenità e ci ricordano momenti felici, l'unico vero accorgimento è legato non più alla qualità, ma alla quantità. Cosa andrebbe a creare l'effetto ingombro? Ovviamente l'accumulo progressivo: più anni, più oggetti, più oggetti inutilizzati, più ostacoli in casa, più ostacoli in casa... più intoppi nella vita!

Infatti, volenti o nolenti, lo spazio che abitiamo ci influenza talmente a livello inconscio da presentarci veri e propri messaggi subliminali, che ci condizionano ogni giorno. Più siamo legati ad un'abitazione e al suo contenuto, più questa relazione finisce per modellare la nostra percezione quotidiana, e a causa del nostro pensiero fortemente associativo, rischiamo che gli oggetti sbagliati in casa, o troppi oggetti, diventino specchio di come affrontiamo la vita. Così un oggetto che ci ricorda un momento triste, ce ne farà attendere altri all'orizzonte, un ingombro che ci impedisce di muoverci liberamente, ci farà attendere ostacoli lungo tutto il nostro percorso nell'esistenza, della potenziale spazzatura che non riusciamo a buttare, sarà immagine di tutte le brutte sensazioni e ricordi che non riusciamo ad allontanare da noi.

Le persone più giovani dovrebbero quindi essere attente nella scelta degli oggetti da conservare, specialmente durante la fase di definizione del proprio futuro.

Accumulare troppi oggetti legati al passato può fungere da ostacolo alla trasformazione e al cambiamento necessari per evolversi nella vita. Infatti, la capacità di adattarsi e di abbracciare nuove esperienze è fondamentale per qualsiasi percorso di crescita personale. Pertanto, suggerisco di osservare attentamente gli oggetti presenti in casa propria, valutando se essi trasmettono un'energia positiva e gioiosa o, al contrario, un'energia negativa. Comprendiamo cosa abbiamo attorno, perché lo abbiamo attorno e cosa rappresenta nella nostra vita quel vero e proprio simbolo che abbiamo deciso di tenere con noi. Infatti, mantenere un equilibrio tra il passato e il presente, evitando di essere intrappolati nelle emozioni negative del passato, è essenziale per favorire la nostra crescita e il nostro benessere emotivo.

Inoltre, ricordo sempre quanto sia importante fare attenzione a eventuali forme o simboli presenti negli oggetti che potrebbero evocare sensazioni di aggressività o dolore, come punte, lame o rappresentazioni di morte. Questi elementi possono influenzare il nostro stato d'animo e condizionare la nostra percezione quotidiana. In particolare, gli oggetti che ricordano tragedie o momenti dolorosi universalmente percepiti, è consigliato solo se strettamente legati all'ambito lavorativo o ad attività specifiche del soggetto. In generale quindi qualsiasi cosa trasmetta decadenza, morte e dolore, è meglio non averla in casa, salvo essere nell'ufficio di uno scrittore o artista specializzato in tale ambito narrativo!

Nota finale per chi si occupa di Bioenergia e Tensio Sottile: no, è falso che non bisogna portare a casa oggetti di altre persone perché ad essi sono ancorate sensazioni negative. Ovviamente tali sensazioni possono esserci state e possono in un certo qual senso aver condizionato un oggetto. Ma se veramente siete persone che sanno cosa fanno e cosa dicono parlando di Tensio Sottile, ovviamente dovreste avere la consapevolezza di come "purificare" tale oggetto. Se no di fatto sareste già in contraddizione con il vostro sistema di Credenze.

La "negatività" di un oggetto, salvo veramente rarissimi casi creati con intenzione, è esclusivamente data dal legame di un soggetto vivo con l'oggetto inanimato. Una volta allontanato il soggetto vivo, l'oggetto resterà una cosa fine a sé stessa. Chi vi racconta diversamente, solitamente vuole anche vendervi qualcosa tipo un "mirabolante rimedio" creato ad hoc proprio per allontanare la negatività dagli oggetti di seconda mano.

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Il Consiglio di Domoteorica

Eh ma mica possiamo buttare tutto! Questa è la considerazione che si sente più spesso quando si parla di dover liberare gli accumuli da casa. Tuttavia non si tratta di buttare, non si tratta di spreco, né si tratta di mancanza di rispetto magari verso "la prozia" che ci teneva tanto alla teiera di epoca vittoriana che vi ha regalato per il matrimonio.

Partiamo da queste 3 regole importanti: non acquistare oggetti doppi, non acquistare oggetti di arredo a meno che non sostituiscano uno rotto e pensare sempre alla funzionalità e non all'estetica di oggetti e abbigliamento (es. se hai 4 paia di jeans, fidati che non ti serve il quinto! Pensa al Pianeta)

Proseguiamo ricordando che quello che da noi prende polvere può essere per un'altra persona esattamente l'oggetto che cercava, e quindi possiamo anche guadagnarci economicamente cedendo il nostro "clutter".

Se un oggetto, poi, non lo vuole acquistare nessuno, può andare in beneficienza o essere scambiato con amici e conoscenti. Sono sempre più frequenti gli Swap Party in cui non solo ci si trova con amici e amiche, ma persino si può recuperare oggetti utili e da usare, in cambio di quelli inutili che non usiamo! Invece per quanto riguarda cedere gli oggetti o i vestiti (in buono stato!) chiamate un centro Caritas, la Parrocchia o i gruppi di Volontari che si occupano della raccolta per i bisognosi: non solo farete un bene alla vostra Casa e al vostro equilibrio psicofisico, ma sarete un dono per chi non ha la vostra stessa fortuna.

Sì, perché se vi state interrogando sul fatto che avete troppo in casa, siete fortunati!

E infine, quello che preferisco: imparate la cultura del riutilizzo e della decrescita. Ci hanno indottrinati per decenni con la tv commerciale, a suon di produci e consuma, ma la vita vera non è una gara all'acquisto, è una collettiva ricerca del Bene e dell'equilibrio comune. Perché siamo Sapiens, e siamo l'unica specie che si è dimenticata perché è qui e ora.

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